Nel Coaching chi è l'esperto?

Il miglioramento passa da te e te soltanto

Prenderti la responsabilità di te stesso e della tua vita è dura e comporta fatica.

Significa informarti, fare esperienza diretta delle cose, imparare a pensare con atteggiamento critico e confrontarti con gli altri con schiettezza.

Sartre ci aiuta nel capire questo concetto quando dice che “la libertà è ciò che fai con quello che ti è stato fatto”. 

Purtroppo vedrai attorno a te come “lo sfratto di se stessi” abbia portato molte persone a delegare gli altri o il caso per tutte le scelte della loro vita, dalla scuola da frequentare al lavoro da fare, dalle relazioni da instaurare, che per alcuni sono diventate a pagamento, alla cura del proprio corpo che troppo spesso passa per il chirurgo estetico.

Sei responsabile quando diventi protagonista della tua vita e incominci a scegliere in autonomia cosa è giusto e nutriente per te. 

Oggi il ruolo dell’esperto di turno, dell’integratore che risolve un problema o della dipendenza da qualcosa è sempre più diffuso e cercato.

La scorciatoia verso la felicità è cercata per evitare la fatica per poi dare la colpa a qualcosa fuori da te, magari alla scelta degli esercizi fisici sbagliati quando in sovrappeso mangi cibo spazzatura.

Dura è dura, lo so, ma c’è bisogno di un cambio di passo per modificare qualcosa in positivo. Io stesso riconosco il ruolo importante dei consulenti ed esperti per arrivare ad un risultato ma questi non devono mai sostituirsi in toto a te che chiedi il loro supporto.

Nemmeno un farmaco ha effetto se te lo prescrivono e non lo prendi all’orario giusto e nella giusta dose. Quindi c’è sempre la possibilità di partecipare attivamente alla vita, anche in condizioni di estremo bisogno. 

Il Coaching sposa perfettamente il principio della psicologia umanistica secondo il quale sei tu il miglior esperto di te stesso e non c’è alcuna pretesa di insegnarti o formarti secondo l’idea del professionista.

Sicuramente non è una visione facile da accettare ma ne vale davvero la pena abbracciarla e vedremo il motivo.

Tu hai infatti tutte le risorse per arrivare ai traguardi realistici che ti poni e il processo del Coaching è solo un metodo per arrivare a decidere e farlo nella pratica.

Le domande del coach quindi sono concepite in un’ottica maieutica, fatte quindi secondo il pensiero di Socrate che tra i primi pensatori occidentali aiutava gli altri a far emergere la verità con il dialogo.

C’è una fiducia implicita nelle tue possibilità di migliorare grazie alle potenzialità che sono in te. Il Coach ti supporterà nell’esplorazione della tua situazione e dell’agenda da mettere in atto per evolvere, usando solo domande scelte con cura. 

Quali sono i benefici di questa visione del Coaching?

  • hai accesso alle tue vere risorse perché evidentemente presenti
  • sei più coinvolto, perché nessuno prova a spiegarti o insegnarti qualcosa esterno a te
  • hai maggior fiducia in ciò che fai perché tutto nasce da te

Ne vale davvero la pena abbracciare questa concezione della vita perché ti offre la possibilità di stare sul palco da attore protagonista e non da comparsa, magari senza battute da dire.

E non è poi così difficile incominciare ad allenarsi per farlo.