Cosa non è il Coaching

Facciamo un po' di chiarezza

Se cerchi la parola “Coach” su Google ti troverai a destreggiarti tra molti siti e ognuno di loro ti proporrà un tipo di professionalità diversa dalle altre.

Questo è dovuto principalmente alla traduzione della parola Coach e al suo utilizzo anche in ambito sportivo.

Così succede che puoi far coincidere questo termine con le parole allenatore, maestro, guida, motivatore, guru, formatore o magari esperto di vita.

Tutte lecite e con diritto di cittadinanza se sai bene la differenza che esiste tra il Coaching tradizionalmente inteso e le altre professioni che utilizzano la stessa nomenclatura. 

Il Coaching, come abbiamo visto in un testo precedente ha una sua storia, un suo processo ed evoluzione e un preciso approccio nell’applicazione dei principi che caratterizzano il metodo.

Non lascia spazio all’improvvisazione, al personalismo o a teorie basate su personali congetture del professionista. Una volta ricordato questo credo sia utile puntualizzare cosa non è il Coaching per capire meglio quali sono i tuoi bisogni e qual è la persona adatta per aiutarti a soddisfarli.

Tutto quello che non è Coaching

Non sei in presenza di un servizio di Coaching tradizionale se c’è:

  • formazione in qualunque ambito
  • la convinzione che piangere o illuminarsi sia obbligatoriamente parte del processo 
  • consulenza da parte dell’esperto
  • bisogno di imparare dal maestro di qualche disciplina o lavoro
  • un approccio che simula la psicoterapia o psicologia
  • l’idea che coincida con la P.N.L.
  • la richiesta di farsi motivare o portare per mano
  • la necessità di passaggi rituali che sanciscono una forma di crescita o miglioramento

Si tratta di una lista parziale ma credo che ti aiuterà molto nel capire di quale tipo di servizio hai bisogno e cosa devi aspettarti dal professionista.

Spesso infatti alla base di un insuccesso ci sta la scelta inconsapevole e priva di una conoscenza di base di come funziona il metodo a cui ci affidiamo. 

Se cerchi la parola “Coach” su Google ti troverai a destreggiarti tra molti siti e ognuno di loro ti proporrà un tipo di professionalità diversa dalle altre. Questo è dovuto principalmente alla traduzione della parola Coach e al suo utilizzo anche in ambito sportivo.

Così succede che puoi far coincidere questo termine con le parole allenatore, maestro, guida, motivatore, guru, formatore o magari esperto di vita. Tutte lecite e con diritto di cittadinanza se sai bene la differenza che esiste tra il Coaching tradizionalmente inteso e le altre professioni che utilizzano la stessa nomenclatura. 

Il Coaching, come abbiamo visto in un testo precedente ha una sua storia, un suo processo ed evoluzione e un preciso approccio nell’applicazione dei principi che caratterizzano il metodo.

Non lascia spazio all’improvvisazione, al personalismo o a teorie basate su personali congetture del professionista. Una volta ricordato questo credo sia utile puntualizzare cosa non è il Coaching per capire meglio quali sono i tuoi bisogni e qual è la persona adatta per aiutarti a soddisfarli.

Tutto quello che non è Coaching

Non sei in presenza di un servizio di Coaching tradizionale se c’è:

  • formazione in qualunque ambito
  • la convinzione che piangere o illuminarsi sia obbligatoriamente parte del processo 
  • consulenza da parte dell’esperto
  • bisogno di imparare dal maestro di qualche disciplina o lavoro
  • un approccio che simula la psicoterapia o psicologia
  • l’idea che coincida con la P.N.L.
  • la richiesta di farsi motivare o portare per mano
  • la necessità di passaggi rituali che sanciscono una forma di crescita o miglioramento

Si tratta di una lista parziale ma credo che ti aiuterà molto nel capire di quale tipo di servizio hai bisogno e cosa devi aspettarti dal professionista. Spesso infatti alla base di un insuccesso ci sta la scelta inconsapevole e priva di una conoscenza di base di come funziona il metodo a cui ci affidiamo.