Come scegliere il Coach

Fare la scelta migliore è il primo obiettivo

Dopo che hai letto tutte le informazioni del caso hai capito che il metodo del Coaching è proprio quello che ti serve per raggiungere l’obiettivo che hai in mente o risolvere quel problema tanto importante. Ora è arrivato il momento di scegliere il Coach.

Come selezionare al meglio per lavorare con un professionista che ti piaccia e risulti utile?

Secondo me ci sono due livelli di informazioni che è bene trovare riguardo al Coach che si pensa di ingaggiare.

Uno riguarda chi è come professionista, dove si è formato, quali sono le sue competenze, se aderisce a certi standard di erogazione del servizio e se è iscritto ad un’associazione professionale di categoria.

Queste notizie si possono trovare solitamente sul sito di riferimento del Coach e possono trovare conferma su quelli ufficiali delle associazioni stesse: un passaggio molto semplice se hai la pazienza di cercare o in alternativa potresti chiedere a lui in sede di colloquio iniziale. 

Il secondo livello invece è legato alle sensazioni che hai durante il primo contatto. Che sia via email, messaggio, telefonata o incontro fisico. 

Come scegliere il Coach: un processo che richiede attenzione

La scelta del Coach è quindi dovuta alla fusione di due aspetti, uno più digitale e uno più analogico.

La relazione di Coaching è basata su autenticità, fiducia e riservatezza. Sono elementi senza i quali non potrai mai pensare di affidarti davvero a qualcuno per incominciare il tuo percorso.

Ecco quindi che durante il primo contatto (meglio se dal vivo) è meglio che tu faccia tutte le domande del caso per colmare la tua curiosità e appagare oltre ai tuoi pensieri anche le tue emozioni. Testa e pancia insomma.

  • Quali sensazioni ti dà il Coach quando parla?
  • Sembra capirti quando gli presenti la tua situazione?
  • È concentrato su di te come persona?
  • Si adatta al tuo modo di comunicare e mostra la giusta pazienza?
  • Ha il giusto livello di energia fisica, emotiva e intellettuale?
  • Ti comunica esperienza?
  • Ti ha presentato con chiarezza cos’è il Coaching e il percorso che eventualmente farete insieme?
  • Sono stati spiegati nel dettaglio gli accordi che regolano il rapporto (costi, durata, impegno personale, eventuali disdette,…)
  • Lo consiglieresti a qualcuno che vuole fare la tua stessa esperienza?

Ho inserito questo punto per ultimo non perché meno importante. Anzi, è il contrario.

Il fenomeno del passaparola, se si realizza, è quello che mostra quanto buono e valido consideri il servizio acquistato. Consigli a chi tieni ciò che senti utile e nutriente, quello che ti dà la possibilità di vivere stati d’animo positivi.

Potresti obiettare dicendomi che mai consiglieresti ad amici o conoscenti qualcuno con cui ti confidi.

In parte questa obiezione è fondata ma su un aspetto bisogna che io insista ancora una volta: il Coach ha il dovere di mantenere la massima riservatezza su ciò che ascolta per tre motivi fondamentali:

  • è previsto nelle condizioni che regolano le sessioni di Coaching
  • è alla base del successo del proprio cliente: senza non si instaura fiducia e l’esperienza naufraga
  • è dovuto per un rispetto umano che va dato a chiunque

Ora non mi rimane che augurarti buona scelta!!!